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Fornace

Fornace

Nel grande golfo di Olbia, compreso tra Capo Figari e l'isola di Tavolara, si è sviluppata per tutto il 1800 e fino a pochi decenni addietro una importante industria che dava da lavorare a decine e decine di famiglie: l'industria della calce. Capo Figari come anche Tavolara sono costituite in buona misura di pietra calcarea dalla quale si estrae, dopo adeguata cottura in fornace, la calce per costruzioni. Nel golfo erano numerose le fornaci in attività e ancora oggi si possono vedere le due costruite a Cala Moresca, un'altra nei pressi dove termina il binario della ferrovia ed un'altra ancora, oggi quasi scomparsa, nella Cala Corallo. La pietra veniva estratta dalla cava di Cala Greca, quella destinata al carico delle barche perché era più agevole accostare a riva; dalla cava adiacente al forno industriale, posto nella vallata di Cala Moresca, si estraeva invece la pietra destinata al trasporto con autocarri, oppure con i carri a buoi nel lontano passato. L'industria della calce era sviluppatissima fino agli anni cinquanta del secolo passato, poi è stata superata nell'impiego di malte pre-miscelate o addirittura sintetiche portando a morire un industria che risaliva al Medioevo. Alle spalle di cala Moresca si trova un cilindro ferroso che si erge invadente in mezzo alla bella e lussureggiante vallata, questo è quanto rimane della testimonianza di un esperimento tecnologicamente evoluto per quel tempo e mai giunto a buon fine. Quel cilindro non è altro che un forno elettrico, impiegato per la cottura della pietra calcarea, che ha funzionato per un tempo troppo breve e non si è potuto sfruttare a pieno regime di produzione per ripagare gli investimenti fatti. L'accesso all'impianto industriale è vietato. È interessante invece visitare, accompagnato da un esperto, le due fornaci di Cala Moresca per farsi spiegare l'uso e l'impiego dei diversi attrezzi in dotazione dei fuochini, esperienza molto interessante.

I dati storci sono tratti dal libro "Figari storie del Golfo e di Golfo Aranci" di Mario Spanu Babay. Editore Taphros Olbia. Anno di pubblicazione 2005. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo, se non attraverso l'autorizzazione scritta da parte dell'editore e dell'autore.